TERAMO – La crisi c’è e si sente. I consumi, secondo un’indagine svolta nella nostra provincia dal Movimento in difesa dei cittadini, sono scesi in modo brusco nel mese di ottobre, rispetto ai mesi estivi. Uno degli aspetti più preoccupanti del problema consiste proprio nel calo degli acquisti sul cibo, scesi dello 0,4%. “La nuova stretta della spesa delle famiglie teramane – spiega il presidente dell’associazione Francesco Di Antonio – emerge dalla riduzione dalle vendite al dettaglio, vera e propria cartina tornasole della domanda interna. Il taglio su cibo e bevande ci preoccupa, perché dimostra che le famiglie, attanagliate dalla crisi, sono disposte anche a risparmiare sui beni essenziali”. L’associazione sottolinea come siano diverse le voci di prodotti in discesa libera: ottobre è risultato un mese nero per gli elettrodomestici e per i condizionatori. Particolarmente netta risulta la caduta del giro di affari negli ipermercati, mentre, a sorpresa, i teramani sembrano aver riscoperto il negozio di quartiere, la bottega sotto casa che permette anche di evitare l’uso dell’auto per fare la spesa: le vendite delle piccole attività sono aumentate dello 0,2 % mentre la grande distribuzione è scesa del 2,2 %. “Allo stato attuale delle cose -conclude ironicamente Di Antonio – resta solo da augurarci che anche noi poveri mortali, come le star, possiamo ancora permetterci un piatto di tajuline e fasciule”.
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